Insieme
a "1984" e "Fahrenheit 451" costituisce un trio perfetto,
per quanto riguarda i romanzi distopici. In particolar modo questo libro si
complementa con "1984". Nel romanzo di Orwell è descritta una società
in cui gli individui sono forzatamente privati della libertà, mentre in questa
storia l'umanità risulta ugualmente schiavizzata però le persone ne sono
piuttosto felici. L'individuo non si lamenta della propria schiavitù perché
risulta condizionato prima geneticamente, poi allo stato embrionale e infine
durante l'infanzia per svolgere un ruolo predefinito nella società. Per evitare
qualsiasi malcontento, il sistema culturale vigente è quello di rendere libera
una particolare droga, chiamata "soma", da consumare ogni volta che
ci si sente insoddisfatti e infelici. Non a caso questa droga viene fornita in
quantità colossali alla classe inferiore, quella più povera e sottomessa.
La
società proposta da Huxley è stabile, appagata, ma ha barattato questa
stabilità con la programmazione sfrenata. Tutto è predeterminato, artificiale,
controllato, fin dalla nascita. Una nascita che avviene interamente in
provetta. La natura umana viene messa da parte in favore del progresso. Nessuno
è libero di fare quello che vuole della propria vita, è tutto già deciso.

Un
altro aspetto che ho trovato interessante è il fatto che nel Mondo Nuovo è
praticamente vietata la pratica di giochi che non contribuiscano all'economia.
Gli unici giochi ammessi sono quelli che richiedono una spesa in denaro,
insomma giochi di consumo. Non mi sorprenderebbe svegliarmi un giorno e trovare
una situazione simile.
Ciò
che mi ha un po' turbato è stato uno dei personaggi, il cosiddetto
"selvaggio", a cui Huxley dà molto risalto. Si tratta di un
personaggio che è esattamente l'estremo opposto di tutti gli altri: è un
primitivo a tutti gli effetti. Viene deriso e trasformato in una specie di
fenomeno da baraccone dagli altri individui ma la nostra società, quella reale,
reagirebbe alla stessa maniera. Avrebbe avuto senso mettere un personaggio
"normale", come noi, in contrasto col Mondo Nuovo. Mi chiedo quindi
che senso possa avere questo "selvaggio" nella storia e quale
messaggio volesse dare l'autore attraverso di esso. Magari Huxley ha
semplicemente toppato. Oppure voleva mostrarci le due facce della stessa
medaglia, dandoci un semplice consiglio: va bene il progresso ma, per favore,
non rinnegate la vostra natura umana.
Si
tratta di un libro agghiacciante e di notevole importanza sociale che ha
sicuramente meritato il suo grande successo. Interessante anche il libro
"Ritorno al mondo nuovo" in cui l'autore affronta lo stesso tema del
romanzo in maniera diretta, non romanzata.
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